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Ma senza la MilleMilaD mark97 non sarò mai in grado di fare delle belle foto!!


Siamo arrivati al dunque.

Al cruccio più o meno costante di tutti i wannabe-fotografi, il pensiero fisso di chi studia (male, mi permetto) l’arte fotografica, la giustificazione che tutti, almeno all’inizio, abbiamo trovato come alibi perfetto per i nostri risultati mediocri.

Probabilmente abbiamo sentito qualcuno che ingenuamente commentava una bella foto di un conoscente dicendo “chissà che bella reflex hai, per poter fare foto così belle”. E ci siamo cascati, anche solo inconsciamente ci abbiamo creduto: “ecco perché! se non faccio belle foto, è colpa dell’attrezzatura, non mia”.

E via alla rincorsa.

Scambi di obiettivi che manco a un banco dei pegni di Sky, reflex cambiate in meno di 6 mesi senza neanche 5mila scatti, senza averle strapazzate per scoprirne i limiti, senza aver acquisito il saper fare necessario a poter dire: “si, adesso devo cambiare perché mi sono evoluto, e il mio strumento non mi viene più dietro, non riesce a fare quello che gli chiedo di fare”.

E la rincorsa all’attrezzatura ha un pericoloso effetto collaterale. Ci distrae da quello che invece è certo che ci farebbe migliorare come fotografi: studiare, osservare e soprattutto scattare.

Gli unici strumenti che necessitano continui upgrade sono l’occhio e la mente di chi scatta. Sono loro che indirizzano la reflex, sono loro che la hanno impostata per ottenere un determinato effetto, sono loro che “hanno scelto”. E sì, perché la fotografia è, in fondo, una scelta. E se dovessi pensare che a scegliere non sono io ma lo strumento che impugno, beh, la cosa credo che mi farebbe passare la passione.

Capisco che il discorso è forse il più complesso di quelli che abbiamo affrontato finora, ma è importante che vi convinciate che non ci sono scorciatoie: spendere i soldi in libri e cataloghi di grandi fotografi è molto più importante che spenderli in attrezzatura super sofisticata e poi fare foto che avremmo potuto benissimo fare con un telefonino. C’è sempre una piccola parte di noi convinta che con una reflex migliore o con un obiettivo più nitido possiamo fare foto migliori senza dover passare ore e ore sui libri, evitando di dover “vivere”, come giustamente diceva Francesco. Ma non è così.

Questo concetto è il più complicato da assimilare, e persino il mio miglior studente di sempre, dopo più di 7 anni, fa fatica a farlo suo (sta leggendo e sa che parlo di lui, e vi potrebbe pure raccontare le innumerevoli litigate al riguardo…).

Eppure basterebbe una semplice considerazione, per convincersene: Salgado con uno smartphone di ultima generazione farebbe comunque foto alla Salgado, io con una Hasselblad da 30mila euro continuerei a fare sempre le solite cagate. Non credete?

Scattate quindi. Sfruttate al meglio quello che avete, svisceratene le qualità e i difetti, trovate soluzioni per fargli fare “afforza” quello che volete voi. Fate vedere alla vostra reflex chi comanda.

E dopo, solo dopo, potrete pensare a come migliorare il vostro corredo. Ma lo farete con cognizione di causa, senza sprecare risorse e senza sovradimensionare la spesa.

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